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Jeff Bezos sull'intelligenza artificiale: i grandi modelli linguistici "non sono invenzioni, sono scoperte"

Jeff Bezos ha avuto un incontro approfondito e di ampio respiro con Lex Fridman sulla sua vita, il suo lavoro, il futuro dell'umanità e il futuro della tecnologia in un episodio del popolare podcast dello scienziato informatico, pubblicato oggi.
In più di due ore, c'è molto da assorbire e diversi membri del team GeekWire sono attualmente in varie fasi di ascolto e lettura.
Ma un argomento particolarmente interessante e attuale emerge verso la fine dell’episodio, quando Fridman chiede al fondatore di Amazon e Blue Origin informazioni sull’intelligenza artificiale.
Spiccano le osservazioni di apertura di Bezos sull'argomento: se parli di intelligenza artificiale generativa, modelli linguistici di grandi dimensioni, cose come ChatGPT e i suoi prossimi successori, queste sono tecnologie incredibilmente potenti.
Credere il contrario significa nascondere la testa sotto la sabbia, per diventare presto ancora più potenti.
Per me è interessante notare che i grandi modelli linguistici nella loro forma attuale non sono invenzioni, sono scoperte.
Il telescopio era un'invenzione, ma guardare Giove, sapendo che aveva le lune, fu una scoperta.
Mio Dio, ha le lune.
E questo è ciò che ha fatto Galileo.
E quindi questo è più vicino a quello spettro di invenzioni.
Sappiamo esattamente cosa succede con un 787, è un oggetto ingegnerizzato.
L'abbiamo progettato.
Sappiamo come si comporta.
Non vogliamo sorprese.
I grandi modelli linguistici sono molto più simili alle scoperte.
Rimaniamo costantemente sorpresi dalle loro capacità.
Non sono realmente oggetti ingegnerizzati.
Il commento sottolinea il fatto che ci sono molte cose che persino gli ingegneri di grandi modelli linguistici non capiscono su dove l’intelligenza artificiale generativa stia fornendo le sue risposte o sui limiti ultimi della tecnologia.
Bezos afferma di essere in definitiva ottimista riguardo all'intelligenza artificiale e all'umanità, riconoscendo i rischi ma affermando che coloro che sono eccessivamente preoccupati "potrebbero perdere parte dell'equazione, ovvero quanto potrebbero essere utili per assicurarsi che non ci distruggiamo".
È ottimista anche riguardo all’intelligenza artificiale e ad Amazon, in aree quali Amazon Web Services e Alexa, affermando che l’assistente vocale “sta per diventare molto più intelligente”.
Ascolta e guarda il podcast completo qui oppure passa direttamente alla parte relativa all'intelligenza artificiale.

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